di Mattia Cason
Danzatori: Mattia Cason, Alessandro Conte, Rada Kovačević, Tamás Tuza, Carolina Alessandra Valentini
Con la partecipazione in video di: Sirak, Berhanu, Dawit (rifugiati africani) / Odysseas Manidakis (giocatore di Bouzuki) / Nabi Aslam, Armin Hamdard, Arshaz Khan, Ayal Khan, Faisal Khan, Naveed Khan, Ramin Khan, Sulaiman Kharoti, Hamyoon Nabizada (Mama), Sharif (soldati di Alessandro)/ Shashe Capra, Arsema Amare Hagos, Tarik Ranieri (combattenti della resistenza etiope)/ Alessandro Conte (Ibn Arabi)/ Paolo Cacioppo, Alessandro Conte, Luca Vallata (AlKhidr)
Musica: Ludwig van Beethoven, Manos Hatzidakis, Oneida, Pavlos Fyssas (aka Killah P), Norm Ender, Jocelyn Pook, Bini Dana
Luci: Aleksander Plut
Assistente alla regia: Alessandro Conte
Video: Mattia Cason
Riprese video: Federico Boni, Mattia Cason, Andrej Lamut, Alberto De Nart, Francesco Sossai
Autore e interprete della canzone: Muhammad Abd AlMunem
Animazione: Alessandro Conte, Roberto Ranon
Montaggio sonoro: Lav Kovač
Costumi: Katarina Markov (Atelje d.o.o.), Claudia Cavagnis (La Cruna dell'Ago), Paola D'Incà (Fuori dai Piedi), Andrea Ferletic
Oggetti di scena: Diego Cason, Andrea Ferletic, Katarina Markov, Antonio Trinko, Vladimir Vodeb, Loris Zanetti
Produzione EN-KNAP Produzioni /CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Con il sostegno di: Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin
Durata 70’
Lo sbarco di Alessandro Magno in Asia e il suo incontro con Memnone di Rodi, un mercenario greco al soldo dei persiani, diventano uno spunto per parlare di migrazioni contemporanee. In quel confine tra Greci e Persiani, tra “Noi” e “Loro”, che assume tratti archetipici per lo stesso mito d'Europa, l’Unione Europea sembra avere l’ultima occasione per realizzare il suo progetto, quello di divenire un soggetto politico fondato su un nuovo modello di coesione sociale. Un modello che superi il paradigma etnico-nazionale e che riconosca l’“altro” in quanto necessario alla comprensione del “sé”.
Laureato in Antropologia, Mattia Cason ha studiato teatro a Udine e danza a Tel Aviv. Ha danzato con Fresco Dance Company, Inbal Dance Company e in diversi progetti indipendenti, con coreografi come Michael Getman, Mor Shani, Maya Yogel. Nel 2020 ha preso parte allo spettacolo Mileva di e con Ksenjia Martinović, prodotto dal CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia. Dal 2021 è membro di EN-KNAP, l'unica formazione stabile di danza contemporanea della Slovenia.
Sei già stato a Gorizia?
Se sì, una cosa che non hai mai più scordato:
Si sono stato, non ho mai più scordato il cimitero ebraico e la tomba di Carlo Michelstaedter
Secondo la tua personale esperienza:
La danza è… esperienza mistica del vivere
La danza può… far esperire l’ubiquità e la compresenza di passato/presente/futuro
La danza sarà… quello che è sempre stata, esperienza mistica del vivere
La cosa più difficile che la danza ti ha fatto sperimentare:
scoprire e ammettere a me stesso di non essere un grande danzatore
La cosa più bella che la danza ti ha fatto scoprire:
la realtà delle cose
Un consiglio a una compagnia che inizia:
essendo anch’io agli inizi non saprei… forse “occhio a non farvi sfruttare”
Un augurio al tuo pubblico:
Un’Europa più unita, un’Europa unita più afroasiatica
Cosa ha ispirato il tuo spettacolo, in 3 parole:*
Europa, al-Khidr, Pasolini
Ora convincimi a venire a vederlo:
“Ho bisogno di un consiglio per fare l’Europa Unita”
In partenariato con:
SNG Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica
Con il sostegno di:
Ministero della Cultura / Regione Friuli Venezia Giulia / Io sono FVG / Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
In collaborazione con:
Comune di Gorizia / Comune di Cormons / Comune di Gradisca d’Isonzo / ERPAC / APT / Ente Regionale Teatrale del FVG / Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus
Goriški Muzej / Confcommercio Imprese per l'Italia Gorizia
Kulturni Dom Gorica / Kulturni Center Lojze Bratuž
Palazzo del Cinema-Hiša Filma di Gorizia / PAN ADRIA network / TIARE Shopping