12 ottobre 2023

CULTUS
Compagnia Zappalà Danza/
Roberto Zappalà

Giovedì 12 ottobre 2023, ore 20.45
Gorizia, Teatro Comunale Giuseppe Verdi

Compagnia Zappalà Danza/Roberto Zappalà

CULTUS

Prima Assoluta


regia e coreografia Roberto Zappalà
da un'idea di Roberto Zappalà e Nello Calabrò    
con Filippo Domini, Erik Zarcone, Anna Forzutti, Silvia Rossi, Corinne Cilia, Damiano Scavo, Laura Finocchiaro, Giulia Berretta           
musiche  ‘The Little Match Girl Passion’ di David Lang, musiche della tradizione popolare, William Shakespeare              
assistente alle coreografie Fernando Roldan Ferrer
set, luci e costumi Roberto Zappalà | copricapo Veronica Cornacchini | acconciatore/parrucche Alfredo Danese
direzione tecnica Sammy Torrisi
assistente alla produzione Federica Cincotti
management Vittorio Stasi
direzione generale Maria Inguscio
una coproduzione Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza Centro di Rilevante Interesse Nazionale, Fondazione Luzzati / Teatro della Tosse (Genova), Teatro Comunale di Modena
in collaborazione con TPE Fondazione Teatro Piemonte Europa (Torino), Visavì Festival /Artisti Associati (Gorizia), Festival Armonie d’Arte (Catanzaro)
con il sostegno di MiC Ministero della Cultura e Regione Siciliana Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo
durata 65’

Ispirato dalle meravigliose atmosfere della musica di David Lang, Zappalà torna prepotentemente alla sua danza piena di contraddizioni creative, dai sapori carnali e delicati, musicali eppure atonali, erotici ed esplosivi, ma anche poetici e intimi.
Cultus mette in atto la trasfigurazione di una drammaturgia in quadri emozionali di pura danza, proponendo un percorso coreografico che viaggia dalla sofferenza causata dalla tortura alla felicità della resurrezione.
Un viaggio in cui i corpi dei danzatori attraversano e si immergono in vari stati di abbandono, tenerezza, gioia, estasi - di poesia.

Da oltre 30 anni portatrice del pensiero artistico di Roberto Zappalà, la Compagnia Zappalà Danza (riconosciuta quale Centro di Produzione della Danza dal 2015 e Centro di Rilevante Interesse Nazionale dal 2022) si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico del coreografo, del suo drammaturgo Nello Calabrò e dei danzatori che negli anni hanno permesso la realizzazione di oltre 80 produzioni ospitate in tutto il mondo. Caratteristica delle creazioni è un rigoroso lavoro sul linguaggio coreografico costruito nel tempo, denominato MoDem.

intervista

Nel 2020 sei stato ospite alla prima edizione di Visavì Gorizia Dance Festival con Instrument Jam. Ora torni con un debutto assoluto proponendo un percorso coreografico che viaggia dalla sofferenza alla felicità. Cosa più ti preme comunicare/raccontare al tuo pubblico con questo lavoro?
Direi piuttosto cosa mi preme raccontare in generale nelle mie creazioni, e non soltanto e specificamente in questo lavoro. Mi preme raccontare i comportamenti dell'umanità; mi preme raccontare cosa i corpi sanno e possono comunicare ad altri corpi, ma soprattutto mi preme raccontare le magie che le suggestioni create sulla scena generano. Insomma, mi preme raccontare attraverso i corpi la loro anima, i loro eccessi, ma anche le loro fragilità, ben presenti in tutti i corpi. In questo lavoro raccontiamo il desiderio di resurrezione di un'umanità “persa”: rinascita non solo dei corpi ma soprattutto delle anime.

Se dovessi descrivere il tuo spettacolo con 3 parole
Concedetemene 5, ma potrebbero essere molte di più: poetico, estetico, ironico, violento, sentito.

Convincimi a venire a vederlo
Preferisco dare un messaggio che esprima una maturazione interiore e maggiore altruismo nei confronti di tutta la danza. Andate a vedere tanto, molto e diverso “teatro dei corpi”: questa deve essere l'intenzione. Fatta tale precisazione, venite a vedere anche noi perché vedrete voi stessi; voi stessi in ciò che magari non riuscireste a fare o vorreste essere. Venite ad osservare allo specchio le vostre anime. I corpi sono "solo" degli involucri al cui interno sono imprigionate anime che necessitano di esprimersi e di accogliere. Noi non possediamo il corpo, come sostiene anche Heidegger. Aggiungerei: noi siamo i corpi che altri corpi hanno la forza, e spesso l'obbligo o se volete il dovere, di coinvolgere. Con le emozioni che la danza sa trasmettere, i corpi dei danzatori sono lì per coinvolgere i corpi degli spettatori, i vostri corpi, in quello che di esistenziale c'è in voi, non in senso verticale o teologico ma in senso "sartriano", cioè alla ricerca di ciò che saremo, diventeremo e ancora non siamo, visto che l’uomo si interroga sempre sul senso del suo esistere. E credo non ci sia espressione artistica più matura ed efficace della danza per raggiungere la vostra intimità. Per questa ragione e tante altre, dovete venire in teatro.

Secondo la tua personale esperienza, il confine è
Personalmente la parola confine non mi appartiene, almeno se intesa come spazio di delimitazione senza alcuna possibilità di transito. Il confine tende ad "obbligare", specie se non è composto da piccoli spazi vuoti dove è possibile attuare manovre di scambio, entrate ed uscite libere da qualsiasi pregiudizio dove riconoscere il senso della libertà di appartenenza. Ulisse, come sostengono molti filosofi è l'esempio più alto di desiderio di sconfinamento verso la libertà.

Se dovessi spiegarlo a un bambino: Perché hai iniziato a danzare?
La mia personale esperienza inizia per amore di una ragazzina che faceva danza. Molto presto però si è trasformata in un'esperienza di passione e conseguente innamoramento verso la danza stessa; passione e innamoramento tutt’oggi ancora protagonisti nella mia vita di artista.

Un consiglio a una compagnia che inizia
Non amo dare consigli perché ogni individuo ha necessità di assumere un particolare atteggiamento verso il lavoro, e ancor di più verso la creazione artistica. Se proprio vengo messo alle strette allora il mio consiglio è: non abbiate fretta, credete in voi stessi mettendoci grande passione e dedizione al sacrificio. Non siamo in un talent dove si cerca a tutti i costi l'x factor nel più breve tempo possibile; nella vita "reale" il talento se c'è prima o poi si rivela e cala  le carte in tavola; poi si devono sapere leggere queste carte cercando di non bluffare, anzi mettendo in scena il più possibile la propria autenticità.